Quali sono gli amplificatori da tenere in considerazione per dare voce a chitarre di fascia media? In questo articolo ci occuperemo di fornire delle indicazioni precise e dettagliate per avere un setup di medio livello. Avere una chitarra di prima classe, ma un’amplificazione non all’altezza, non rende certamente giustizia allo strumento. Al contrario, avere un ottima amplificazione, ma una chitarra di tipo economico non fa altro che porre in risalto le carenze di quest’ultima. Un setup che contempli una chitarra di medio livello ed un’amplificazione di pari livello, si rivela nella maggior parte dei casi un compromesso ideale. Qualsiasi sia la motivazione che vi spinga ad avere un equipaggiamento di medio livello, le soddisfazioni sono assolutamente assicurate. Vediamo a seguire, quali sono le scelte ed i ragionamenti migliori da compiere anche in funzione di un buon rapporto qualità – prezzo.
Quali tipologie di amplificatori prediligere?
In definitiva, il primo luogo comune da sfatare è quello secondo cui non esiste una tipologia di amplificatori che sia particolarmente indicata per un equipaggiamento di medio livello. In parole povere, in questo range sono aperte tutte le porte: dai modelli combo a quelli con testata e cabinet, sino ai modelli che contemplino un semplice software VST installabile da computer. La discriminante che distingue il concetto di fascia media dal segmento di alta gamma, è sostanzialmente quella qualitativo/economica, che – ad ogni modo – in questo segmento può offrire delle grandissime sensazioni positive.
Quali amplificatori combo tenere in considerazione?
Entrando nello specifico, la fascia di potenza oggetto della fattispecie in questione varia dai 25 Watt sino ai 75 Watt. Sono moltissime le variabili che intercorrono all’interno di questo range di potenza. Pensate alla potenza di un modello a stato solido da 75 Watt, utile anche nei live e nelle piccole sessioni all’aperto. O ancora, pensate alla definizione del suono di un modello valvolare da 25 o 30Watt, al calore avvolgente del suono e alla sua definizione.
Come avrete intuito, molto dipende dal vostro gusto personale, ragion per cui il segreto consiste nel provare più prodotti anche se molto diversi tra loro. Un wattaggio più alto è consigliabile se dovete utilizzare l’amplificatore anche in contesti dal vivo – e quindi – con volumi alti. Se cercate la qualità del suono e l’emozione pura, i modelli valvolari (di norma) sono maggiormente raccomandabili, ma solo se suonate con una certa costanza.
Quali testate amplificate con cabinet scegliere?
Più nello specifico, un buon consiglio è quello di selezionare modelli 2X12 e di ottima qualità, piuttosto che un 4X12 di scarsa qualità o poco versatile. In questo caso, la fase di prova è molto importante quanto personale: non abbiate paura di chiedere in prova più cabinet con la medesima testata! Al contrario dei modelli combo – infatti – la qualità del suono delle testate amplificate è decisamente più impegnativa da decifrare. Un buon consiglio per guidarvi nella scelta è quello secondo cui è bene non partire con dei pregiudizi verso un marchio o verso un’accoppiata testata – cabinet: provate in un ambiente insonorizzato e in totale tranquillità.
I punti a favore della soluzione in questione sono davvero tanti: uno tra tutti, “l’inaspettata” versatilità nello sfruttamento della potenza. Sempre più modelli in circolazione offrono un apposito switch per passare da una modalità a basso wattaggio, utile in contesti piccoli o condominiali. Inoltre, la qualità del suono raggiunge qui la sua massima espressione, dato che le case produttrici imprimono nelle testate amplificate le loro sonorità più riconoscibili.
Quali amplificatori digitali scegliere?
I fattori da tenere in considerazione sono principalmente due:
- Avere un hardware all’altezza. Non importa che abbiate un computer fisso o portatile, ma ciò che interessa è avere una buona potenza a disposizione dalla CPU ed un buon quantitativo di memoria RAM. Non è disdegnabile anche un buon residuo di memoria libera all’interno del disco fisso. Generalmente, tutti i VST più recenti segnalano un quantitativo minimo di memoria RAM pari a 4GB di capacità ed uno consigliato di 6-8GB.
- Il VST non è tutto: è richiesta una serie di equipaggiamenti ulteriori. Una volta comprato il VST da uno dei siti ufficiali delle aziende produttrici, bisogna porsi l’interrogativo del come collegare la chitarra al PC. La risposta risiede nell’acquisto obbligatorio di una scheda audio esterna ed un paio di casse monitor (di buona fattura). Se il VST da voi acquistato non funziona in modalità “standalone”, si rende necessario anche l’acquisto di una Digital Audio Workstation (DAW).
Il VST è un software che simula la timbrica di amplificatori, cabinet, testate e microfoni. Collegando il cavo jack alla scheda audio esterna, previa la corretta configurazione del software sul PC, potrete godere di una miriade di suoni molto ben dettagliati. Il pregio della scelta di una soluzione di questo tipo risiede nel poter usufruire di una sound bank molto ampia e che è in grado di simulare il sound di prodotti che nella vita reale costerebbero migliaia di euro ciascuno. Questa soluzione è inoltre molto pratica per gli home studio o per chi vuole sperimentare sound diversi!